E’ difficile dare una risposta sintetica a questa domanda. Non è possibile stabilire in modo assoluto la durata in termini qualitativi di una mastoplastica additiva. Vanno valutati caso per caso quali sono i fattori che favoriscono un risultato duraturo. Il primo fattore da considerare è l’età nel senso che minore è l’età della paziente migliore è la qualità della pelle e la sua elasticità. Una paziente più giovane avrà una pelle che reagirà bene all’aumento di volume senza perdere tono o smagliarsi. Il secondo fattore da considerare è il volume degli impianti scelti. Più grande è la protesi, maggiore è il suo peso e maggiore sarà di conseguenza il peso finale della mammella. Il peso x la forza di gravità x il tempo determina la caduta del seno, più o meno rapida ma comunque inevitabile. Scegliere protesi di volume medio-piccolo (massimo 280-320cc) riduce notevolmente il rischio di una discesa prematura delle mammelle. Viceversa, volere un seno molto voluminoso e senza compromessi (protesi 4-500cc) può riservare sgradevoli sorprese negli anni. Il terzo fattore e forse il più importante sono le gravidanze. Gravidanza e allattamento costituiscono un fattore di rischio per cambiamenti del seno a prescindere dal fatto che esso sia naturale o meno. Tengo a ribadire che trattasi solo di fattore di rischio e non di certezza di cambiamento. Al termine dell’allattamento le mammelle possono rimanere di un volume inferiore (più spesso), maggiore o, se si è fortunate, dello stesso volume di prima ma possono comunque formarsi delle smagliature e il seno può perdere un po’ di tono e scendere verso il basso. Ben inteso che la mastoplastica additiva è perfettamente compatibile con la gravidanza e l’allattamento, ma un conto è l’eventualità di una o due maternità dopo l’intervento, un altro discorso è avere intenzione di avere 3 o più figli. Il rischio di un cambiamento in questo caso è significativo e conviene posticipare l’intervento a dopo le maternità o accettare l’eventualità di una revisione successiva.